Come aprire un-ecommerce?
Oggi gli e-commerce sono un terreno fertile da esplorare e aprirne uno può essere un’ottima idea di business. Non ci si può, però, improvvisare venditori online da un giorno all’altro.
Bisogna seguire, passo dopo passo, una strategia d’impresa che comprende gli adempimenti burocratici, l’organizzazione dell’attività e la sua corretta gestione.
E-commerce: un trend in crescita
In Italia, nel 2023, il commercio online ha generato un giro d’affari di quasi 45 miliardi di euro e nel 2027 si conta che arriverà a 75 miliardi (fonte: Statista).
Da questi dati si nota che il settore è in salute e, anzi, rappresenta un’interessante risorsa su cui investire per il futuro della propria attività.
Creare uno shop virtuale, quindi, può essere un ottimo investimento, soprattutto ora che esistono semplici strumenti che ne facilitano l’apertura e ne migliorano la gestione.
Prima di tutto bisogna individuare la tipologia merceologica, valutare il budget a disposizione e studiare il settore, valutando se ci sono molti competitor e come emergere rispetto agli altri.
Cosa vendere online
Cosa vendere nel negozio virtuale è una decisione importante da prendere. Chi crea un’attività ex-novo, infatti, ha davanti a sé moltissime opportunità.
Può valutare di specializzarsi in una sola tipologia merceologica (per esempio nel settore tech, d’abbigliamento, food, editoria…) – quindi puntare a una nicchia di mercato meno presidiata dai big di settore – oppure creare uno shop generalista, in stile Amazon, in cui si vende un po’ di tutto, dal cibo alle cartucce per la stampante.
Oltre ai prodotti si possono proporre anche servizi o prodotti virtuali, come corsi e webinar online che da alcuni anni stanno spopolando sulle piattaforme.
Lo shop online, inoltre, può essere anche uno strumento utile per chi possiede già un negozio fisico e vuole muoversi nel commercio virtuale per espandere la propria area di mercato, i propri guadagni e il proprio target.
La creazione dell’attività
Chi ha già un’attività e vuole vendere alcuni prodotti online può utilizzare la stessa ragione sociale e partita Iva.
Chi, invece, è alla sua prima esperienza con il commercio dovrà prima scegliere la forma giuridica migliore per la propria impresa.
In questo caso, l’ideale è rivolgersi a un commercialista per capire insieme la strada migliore da percorrere per richiedere i giusti permessi e svolgere ogni passaggio nel modo corretto (come per esempio la scelta del codice ATECO o la comunicazione di inizio attività alla Camera di Commercio locale) valutando tutti gli adempimenti fiscali.
Sito di proprietà o marketplace?
Un’ulteriore scelta da affrontare prima di avviare l’e-commerce è considerare se è meglio aprire un negozio di proprietà (abbinato, per esempio, al proprio sito) o appoggiarsi ad un marketplace esistente (come Amazon, ePrice, Zalando, IBS,…) per ampliare così il ventaglio di potenziali utenti, in cambio -però – di una provvigione da corrispondere al sito ospitante.
Per capire qual è l’opzione migliore in base alle proprie esigenze, bisogna soppesare i pro e i contro, compresi i costi delle commissioni del marketplace o del server scelto per ospitare lo shop online.
In generale, l’avvio alla vendita online tramite un marketplace permette di “sperimentare” un po’, senza fare grossi investimenti iniziali: è sempre una buona palestra per capire il mercato, misurarsi con la concorrenza e capire bene le esigenze del pubblico di riferimento.
Il sito e-commerce: quale software o cms usare?
Una volta deciso cosa si vuole vendere e la società è pronta, non resta che realizzare il sito di vendita online.
Ci sono diversi modi per farlo: esistono diversi cms e software, con diversi gradi di personalizzazione e di intervento tecnico. Per fare qualche esempio, si va dal classico WordPress con Woocommerce a Prestashop, dal più semplice Shopify (che nelle versioni base ha diversi limiti) al complicato e costoso Magento.
Esistono poi soluzioni veloci, chiavi in mano ed estremamente integrabili che integrano più specificamente sia la funzione di vendita online (diretta e tramite altri marketplace) che la gestione del magazzino. Uno dei più apprezzati, in italiano, è ReadyPro.
La funzionalità principale di questa tipologia di soluzione è sicuramente l’integrazione rapida (con un click o quasi) con una miriade di marketplace, aumentando notevolmente i touchpoint digitali di vendita e quindi la platea di possibili compratori.
In questo modo, si può gestire la vendita di prodotti su tanti punti vendita online con un solo strumento, passando dal controllo del magazzino all’evasione dell’ordine.
Così facendo, possiamo sfruttare contemporaneamente sia la potenza dei marketplace pre-esistenti, sia sviluppare un proprio negozio online da promuovere nel tempo.
Ovviamente, parliamo di soluzioni che offrono una vetrina virtuale che si può personalizzare in base alle proprie esigenze, scegliendo tra diverse tipologie di layout, inserendo con facilità le foto dei prodotti, le descrizioni e i prezzi.
Una volta online, non servono particolari abilità tecniche per amministrare un e-commerce; anzi, cms e software vari sono ormai molto facili da utilizzare (a parte alcuni casi), intuitivi e consentono di avere sempre sotto controllo le tipologie e le quantità di prodotto evadibili, le anagrafiche dei clienti e il sistema di fatturazione.
Ovviamente, come per qualunque cosa, servirà tempo ed esperienza per calarsi nella realtà e-commerce, capire cosa funziona di più e ottimizzare di conseguenza qualunque attività collegata con la vendita online.