Tutti hanno sentito parlare almeno una volta di Google Ads. Si tratta dello strumento di Google che consente di pubblicare annunci pubblicitari, testuali o multimediali, direttamente sul motore di ricerca o nei siti partner di Google.
Nel caso di campagne Search, per esempio, è possibile mostrare annunci testuali agli utenti che digitano determinate chiavi di ricerca, mentre nelle campagne Display è possibile far visualizzare annunci – formati da immagini, testo ed eventualmente video – all’interno di siti e targettizzando in base a numerosi parametri. E poi c’è Google Shopping che consente di mostrare direttamente i prodotti ai potenziali clienti.
Dunque, le potenzialità di Google Ads sono davvero enormi. Eppure, non sempre lo si utilizza nel migliore dei modi. Come ci racconta Alessia Martalò, consulente SEO con sede a Milano, in caso di budget non elevati è ancora più importante curare la campagna nei minimi dettagli, chiedendo l’aiuto di uno specialist del settore.
L’importanza delle keyword
Da questo punto di vista è consigliabile partire con un’accurata analisi delle parole chiave, prediligendo quelle ad alto tasso di conversione e mirate all’azione che l’utente dovrebbe compiere. Facciamo un esempio pratico: se offro servizi di consulenza SEO, posso decidere di puntare su chiavi quali ‘servizi SEO’ o ‘consulente SEO’, invece che su chiavi più generiche come ‘cos’è la SEO’ o, a maggior ragione, ‘SEO’.
Una campagna di tipo Search, in caso di budget non elevatissimi, è l’ideale in questi casi: occorre scegliere chiavi molto mirate e utilizzarle all’interno degli annunci testuali che saranno attivati quando le parole chiave digitate dagli utenti all’interno di Google saranno quelle da noi prescelte.
Naturalmente occorrerà ottimizzare al meglio gli annunci e le eventuali estensioni, migliorando la campagna giorno per giorno in base ai risultati ottenuti. Un buon consiglio, continua Alessia Martalò, in questo senso è verificare i termini di ricerca, ovvero le chiavi effettive con cui gli utenti hanno raggiunto i nostri annunci. Se alcune chiavi non sono pertinenti vale la pena di aggiungerle all’elenco delle keyword escluse.
Se ancora non basta, è possibile restringere la campagna a località predefinite, evitando così che il budget sia disperso in una zona molto ampia. È inoltre possibile mostrare gli annunci solo in determinati giorni della settimana o orari del giorno. Questo è molto utile, per esempio, in caso di campagne di tipo B2B, in quanto è molto più probabile ottenere conversioni durante l’orario di ufficio.
Massimizza le conversioni
Abbiamo accennato alle conversioni. Di cosa si tratta? Sono le azioni che gli utenti dovrebbero compiere all’interno del sito, per esempio effettuare un acquisto, iscriversi ad una newsletter, inviare un form di contatto.
È importantissimo, soprattutto nel caso di budget contenuti, creare gli obiettivi e monitorare le conversioni. Solo in questo modo potremo verificare l’effettiva qualità ed efficacia della campagna Google Ads: il CTR è senz’altro importante, ma l’obiettivo finale non è tanto quello di ottenere clic sugli annunci quanto quello di generare conversioni.
Punta sul remarketing
Il remarketing consente di mostrare gli annunci Google Ads agli utenti che hanno già interagito in qualche modo con il nostro brand, attraverso il sito stesso o attraverso il canale YouTube o ancora mediante l’app. È possibile creare dei segmenti di pubblico in modo molto flessibile, per esempio includendo gli utenti di ritorno degli ultimi 3 mesi o gli utenti che hanno già compiuto una conversione o una transazione all’interno del sito.
Utilizza le impostazioni di Custom intent
Le campagne di tipo Display possono essere talvolta più economiche rispetto a quello di tipo Search ma è necessario ottimizzarle al meglio per poter raggiungere il proprio target di riferimento.
Grazie ai settaggi di Custom Intent è possibile specificare alcuni parametri molto utili per targettizzare al meglio gli utenti. Si possono per esempio intercettare gli utenti In market – sul mercato – ovvero interessati all’acquisto di un determinato bene o servizio. Si tratta di elenchi autogenerati dal motore di ricerca e costantemente in evoluzione. È anche possibile scegliere i siti – o le categorie di siti – dove pubblicare i propri annunci Display. Ovviamente, si dovranno preferire i siti e i portali attinenti alla propria attività.